Wednesday, February 11, 2009

Avantages e sperantias del crise economic


(Languages of this post: Interlingua, Italian)

per robocap (http://oculointerlinguistic.blogspot.com/)

In Italia, usque le augusto passate le inflation galopava e le gasolina costava plus que le auro. In septembre, gratias al implosion de SUA, le requesta global iva a fundo trainante le precio del petroleo. Ora il ha le risco de deflation, sed non plus de inflation (a termino medie). Le effecto combinate de reduction del precios e del ratas in SUA e Europa equivalera, a breve, a un stimulo fiscal de 10 per cento circa pro le rentas medie/basse.

Super le plano geopolitic le crise ha cancellate le scenario de fin del occidente e de emersion de nove Potentias mundial, primemente China e India. Sin le traino del locomotivas statounitense e europee, iste Paises, dependente per le export e per le precios del materias prime, es in crises economic tal que on pote conjecturar etiam revertimentos de lor regimes.

In le Oriente Medie le temibile fundos soveran, que vadeva entrar in punctos clave del economia europee, ha registrate perditas terribile. Le rentas petrolifere, que los susteneva, es collabite al puncto que varie Paises del area, inter que alcun "Statos canalia", va faller. Le planos nuclear iranian esseva stoppate. Palestinos e Israelianos ha recomenciate tractar.

Si nove caditas non se verificara, le balancio del crise economic resultara positive. Sed il essera assi?

Isto depende de quando le SUA partira de novo e del re-financiamento del economia o no. Le Statos Unite forsan initiara a reprender se in le estate proxime, sed con crescita insufficiente a trainar le resto del mundo. Le industria de financiamento, discreditate al oculos del investitores, restara depresse e isto facera mancar capital. Le Europa essera paralysate, condemnate per su modello inefficiente, le euro a risco de dissolution. Al fin de render productive le crise, il necessitara usar lo como motivo de tres innovationes:

(1) integration del locomotiva american in reparation con illo - mesmo si ruinate - europee, con crear un accordo euro/dollaro, anque al fin de salvar le prime e reinfortiar le centro economic del planeta;

(2) regulamentation efficace del mundo financiari global, sin incaviar lo sed pro restituer lo nove capacitates de levator e assi facer revenir abundante le capital pro le investimentos;

(3) stimulation del evolution democratic del regimes chinese, russe, iranian etc. pro evitar a illos nationalismos bellicista, con conditionar los.

Re iste fronte, le periculo major es que Obama stringe un pacto diabolic con le chineses: in cambio del soldos de Peking, lassar mano libere a China sur le fronte geopolitic. Europa restarea emarginate e in le difficultates. Pro iste ration, le Paises europee deberea subito dar nove impulso al processo de integration politic, anque in le optica de un futur Federation del Statos Unite de EurAmerica.

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Vantaggi e speranze della crisi economica
di robocap (http://oculointerlinguistic.blogspot.com/)

In Italia, fino allo scorso agosto l'inflazione galoppava e la benzina costava più dell'oro. A settembre, grazie all'implosione dell'America, la domanda globale è caduta a picco trascinando il prezzo del petrolio. Ora c'è rischio di deflazione, ma non più di inflazione (a medio termine). L'effetto combinato di riduzione dei prezzi e dei tassi negli USA ed Europa equivarrà, a breve, a uno stimolo fiscale di circa il dieci per cento per i redditi medio/bassi.

Sul piano geopolitico la crisi ha cancellato lo scenario di fine dell'occidente e di emersione di nuove Potenze mondiali, in primis Cina e India. Senza il traino delle locomotive statunitense ed europea, questi Paesi, dipendenti dall'export e dal prezzo delle materie prime, sono in crisi economiche tali da ipotizzare perfino rovesciamenti dei loro regimi.

In Medio Oriente i temibili fondi sovrani, che stavano facendo il loro ingresso in punti chiave dell'economia europea, hanno registrato perdite paurose. Le rendite petrolifere, che li sostenevano, sono crollate al punto che diversi Paesi dell'area, tra cui alcuni "Stati canaglia", sono sull'orlo del fallimento. I piani nucleari iraniani si sono fermati. Palestinesi e Israeliani hanno ricominciato a trattare.

Se non si verificheranno nuovi tracolli, il bilancio della crisi economica risulterà positivo. Ma sarà così?

Dipende da quando gli USA ripartiranno e dalla rifinanziarizzazione dell'economia o meno. Gli Stati Uniti forse inizieranno a riprendersi la prossima estate, ma con crescita insufficiente a trainare il resto del mondo. L'industria finanziaria, screditata agli occhi degli investitori, resterà depressa e ciò farà mancare capitale. L'Europa stagnerà, condannata dal suo modello inefficiente, l'euro a rischio di dissoluzione. Per rendere produttiva la crisi bisognerà usarla come motivo per tre innovazioni:

(1) integrazione della locomotiva americana in riparazione con quella, pur scassata, europea, creando un accordo euro/dollaro, anche per salvare il primo rafforzando così il centro economico del pianeta;

(2) regolamentazione efficace del mondo finanziario globale, non ingabbiandolo ma per ridargli nuove capacità di leva e così far tornare abbondante il capitale per gli investimenti;

(3) stimolazione dell'evoluzione democratica dei regimi cinese, russo, iraniano, ecc. per evitarne nazionalismi bellicisti, condizionandoli.
Su questo fronte, il pericolo maggiore è che Obama stringa un patto diabolico con i cinesi: in cambio dei soldi di Pechino, lasciare alla Cina mano libera sul fronte geopolitico. L'Europa resterebbe marginalizzata e nei guai. Per questo i Paesi europei dovrebbero subito dare nuovo impulso al processo di integrazione politica, anche nell'ottica di una futura Federazione degli Stati Uniti di EurAmerica.

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